Traduzione di Laura Carbonetti
I più grandi pittori, poeti, pensatori e scrittori degli ultimi secoli erano in fin dei conti come noi, o quasi. Si davano appuntamento nei bar e nei caffè e volevano cambiare il mondo, lì dentro, rinchiusi per ore. Tra i fumi dell’alcool e sigarette nebbiose si scambiavano opinioni, discutevano, si divertivano e si sfidavano nei locali parigini trasformati nel loro quartier generale.
In ogni epoca, tipi come Rousseau, Verlaine, Sartre, Cocteau, Picasso e Hemingway hanno abitato fino a tarda notte i banconi e le terrasse dei bistrot parigini, facendoli diventare leggenda.
Ecco una breve carrellata di alcuni luoghi storici della Parigi letteraria e artistica.
La Closerie des Lilas
Vecchia stazione di posta sulla strada per Fontainebleau, la Closerie des Lilas è il café che più ha contribuito alla reputazione artistica del quartiere di Montparnasse. A partire dal Diciannovesimo secolo, Emile Zola vi stabilì il suo quartier generale insieme ai suoi amici Paul Cézanne e Théophile Gautier.
Nel Ventesimo secolo, Paul Verlaine e Guillaume Apollinaire alimentarono la leggenda di questo luogo. Si ritrovavano infatti ogni martedì con altri letterati per discutere, scambiarsi opinioni e recitare poesie.
Anche gli americani come Ernest Hemingway, Scott Fitzgerald e Henry Miller, in fuga dal proibizionismo, ci andavano per farsi un bicchiere in tutta tranquillità e cambiare il mondo.
Altri grandi sono passati da questo café, tra cui Oscar Wilde, Samuel Beckett e Jean-Paul Sartre. Insomma, l’avrete capito, la Closerie des Lilas è uno dei luoghi mitici di Parigi per quanto riguarda la letteratura e la poesia.
Dove: 171, Boulevard du Montparnasse, sesto arrondissement
Stazione metro: Raspail o Vavin (linea 4)
Il Café de Flore
Vera e propria istituzione nel quartiere di Saint Germain de Prés, dove ci si siede più per essere notati che per altro, il Flore ha accolto nel Ventesimo secolo i nomi più importanti della letteratura.
La coppia leggendaria formata da Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir vi campeggiava almeno otto ore al giorno: rimanevano così a lungo per stare al caldo, al prezzo di un caffè, grazie alla grande stufa presente nel locale.
Anche Albert Camus, Boris Vian e Jacques Prévert si ritrovavano al Flore per partecipare ai dibattiti sulle correnti esistenzialiste o progressiste. Difficile però parlare del Flore senza ricordare il suo vicino, Les Deux Magots: gli artisti arrivavano numerosi e facevano la spola tra i due locali.
Dove: 172, Boulevard Saint-Germain, sesto arrondissement
Stazione metro: Saint Germain de Prés (linea 4)
Il Café de la Paix
Il Café de la Paix, in Place de l‘Opéra, ha aperto nel 1862. Ma è stata l’inaugurazione dell’Opéra Garnier a conferirgli una nuova dimensione, anche per via della riorganizzazione dell’Avenue de l’Opéra nel 1875.
Tra i suoi illustri habitué ricordiamo Emile Zola, Guy de Maupassant, Oscar Wilde, Marcel Proust, André Gide e l’immancabile Ernest Hemingway.
Dove: 5, Place de l’Opéra, nono arrondissement
Stazione metro: Opéra (linee 3, 7 e 8)
Il Café Procope
Spesso presentato come il più vecchio café di Parigi (anche se non è del tutto vero), è durante il periodo dell’Illuminismo che il Procope ha conosciuto la più alta concentrazione di grandi pensatori. Voltaire, Diderot, Rousseau: questi grandi nomi si ritrovavano qui, attorno a un caffè o a un gelato. Nel Diciannovesimo secolo, Paul Verlaine, Victor Hugo, Alfred de Musset e Honoré de Balzac ne erano assidui frequentatori. Oggi il Procope rimane uno degli emblemi di Parigi; qui i turisti si accalcano per fare una pausa in un contesto piuttosto atipico per un café parigino.
Dove: 13, rue de l‘Ancienne-Comédie, sesto arrondissement
Stazione Metro: Odeon (linea 4)
La Rotonde
La Rotonde, così come la Closerie des Lilas, ha spinto alcuni pittori a trasferirsi dal quartiere di Montmartre a quello di Montparnasse.
Qualche anno dopo, negli anni Dieci e Venti, Guillaume Apollinaire diventò uno dei più illustri habitué.
Altri frequentatori furono Amedeo Modigliani, seduto a tavola con Blaise Cendrars; anche i surrealisti André Breton, Louis Aragon, Jacques Prévert e Raymond Queneau, fan dei banconi parigini, fecero la loro comparsa così come il già citato Hemingway. Tra l‘altro in Fiesta nel 1949 H. scrive:
«Il taxi si fermò davanti alla Rotonde. In qualunque caffè di Montparnasse tu chieda a un taxista della rive droite di farti portare, finisci immancabilmente alla Rotonde».
Anche per gli espatriati Francis Scott Fitzgerald e Henry Miller rappresentò un punto di ritrovo. Insomma, l’avrete capito, si tratta di un indirizzo da non perdere quando si parla della Parigi artistica!
Dove: 105, Boulevard Montparnasse, sesto arrondissement
Stazione metro: Vavin (linea 4)
Categorie:Luoghi letterari
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